Questo Blog ha chiuso - visita il nuovo Personal Blog di Alberto De Reviziis: IL MERCANTE DI TAPPETI 2.0

Gentile lettore,
Negli ultimi 2 anni, sono stato sovraccaricato da impegni imprenditoriali e famigliari, per questo - e me ne scuso - ho dovuto abbandonare per molto tempo le pubblicazioni in questo blog, oramai datato e quindi superato con i tempi.
Il blog chiude le pubblicazioni, ma rimarrà online, come una piccola enciclopedia di tappeti open source disponibile alla lettura dei suoi tanti articoli, realizzati in anni di pubblicazioni (uno straordinario patrimonio che è giusto rimanga a disposizione di tutti). La versione grafica di questo blog - che resta online in chiave ormai di sola lettura - sarà privata talvolta dei collegamenti e delle immagini che mano a mano scadranno, e che erano originariamente presenti negli articoli,  ma i testi resteranno comunque sempre accessibili.

Il Mercante di Tappeti passa il testimone al nuovo blog personale di Alberto De Reviziis: "Il mercante di tappeti 2.0" disponibile al seguente link: http://dereviziis.blogspot.it

Grazie e buona lettura.

Il nuovo personal blog di Alberto De Reviziis: IL MERCANTE DI TAPPETI 2.0

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Il taccuino dell'esperto - i decori sul kilim realizzato tra frangia ed annodato

Domanda 

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"Buongiorno,

mi chiamo Cristina da Udine, La ringrazio per la disponibilità espressa nel suo blog. Non riesco a trovare nessuna indicazione sui decori che vengono fatti, in modo alternato, tra le frange e l'inizio vero e proprio del tappeto. Sono eseguiti con gli stessi materiali usati per il tappeto, come piccoli rombi. Ho acquistato un piccolo tappeto in seta in Antalia e volevo sapere se esiste questa usanza nella tessitura del tappeto.

Grazie ancora e spero possa aiutarmi a capire meglio le diverse tipologie di tappeti, considero quest'arte una delle più belle realizzazioni dell'uomo.

Cordiali saluti"

Cristina - Udine

Risposta

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Scusandomi per il ritardo nella risposta (purtroppo ultimamente, non riesco a dedicare molto tempo al mio blog) ecco quanto le posso dire in merito: non è comune, ma nemmeno infrequente ritrovare in alcune tipologie di tappeti dei piccoli simboli, iscrizioni o addirittura firme e bandiere intessute al centro o lungo l'intero ghilim realizzato tra la frangia e la parte annodata. I decori possono essere piccoli e alternati in tecnica cicim, si pensi al ghilim di certi turcomanni (bukhara) e afghani, oppure possono essere fioccati con vere e proprie infiorescenze di lana a mo' di "pon-pon" con significato decorativo/scaramantico. In questo caso si tratta di piccoli vezzi artigianali sempre più rari da incontrarsi, specie nelle recenti produzioni, in quanto ogni cosa ritenuta superflua viene oggi - per questioni di tempo e quindi di minor costo del prodotto - evitata accuratamente. In altre produzioni cittadine e di Atelier, venivano/vengono invece annodate la firma del maestro e spesso la bandiera del paese di origine, come in certi extrafini persiani ed anatolici.

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La recente importazione di tappeti

Come si evince dalle foto quì riprodotte, qualche giorno fa sono finalmente arrivati in ditta i nuovi tappeti, risultato della mia recente importazione da me effettuata direttamente in Asia minore, rispettivamente a Istanbul (per una serie di tappeti anatolici) e nella provincia di Hatay all'incrocio tra la strada che porta Iskenderun ad Aleppo, dove ho reperito e selezionato pezzi interessanti anche Siriani, Uzbeki e Turcomanni in genere. Come sempre i nuovi esemplari cambiano la fisionomia del negozio e l'esposizione dello Showroom, in quanto subito esposti alle pareti e in vetrina. Auspico al più presto di poter inserire qualche pezzo anche nella galleria e-commerce del sito Tappetirari.com, ma il tempo è tiranno e i contrattempi e i ritardi sono sempre in agguato. Vedremo..

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I tappeti indiani di Re 'Akbar

Molti secoli fa anche in India si affermò una produzione di tappeti di tutto rispetto, stiamo parlando dei tappeti aulici del periodo Moghul, dinastia fondata da Babur nel 1526 e rimasta al potere fino al 1858. La legenda narra che nel 1544 l'imperatore indiano Humayun messo in fuga da una rivolta afghana, trovò rifugio alla corte persiana dello Shah Tahmaps, dove ebbe modo di apprezzare i favolosi tappeti persiani. Quando la rivoltà afghana fu sedata, l'imperatore Humayun potè ritornare in patria, con un gruppo di artigiani e maestri disegnatori di tappeti, in quanto voleva far nascere anche nel suo Paese l'arte deil'annodatura, che aveva potuto apprezzare e conoscere durante l'esilio alla corte safavide. In pochi anni vennero istituiti laboratori imperiali ad Agra, Lahore e Fatehpur, a cui i regnanti Moghul commissionavano gli esemplari per arredare le loro regali dimore. Alcuni di questi tappeti sarà possibile ammirarli per la prima volta in Italia a Roma presso la Fondazione Roma Museo di Palazzo Sciarra insieme ad acquerelli, dipinti, tessuti, e armi tempestate di pietre preziose in una mostra allestita dal  23 ottobre al 3 febbraio. L'esposizione mira a illustrare le grandi trasformazioni storiche e sociali ispirate dal terzo ed ultimo imperatore della dinastia Moghul,  l'imperatore musulmano Akbar, che con le sue gesta modificò la vita dei suoi eterogenei sudditi attraverso un percorso esemplare di integrazione e comprensione interculturale tra civiltà e religioni diverse, che trovò nell'arte la sua massima e sublime espressione. Per conoscere la storia di questo importante imperatore, consiglio la visione di un bellissimo film indiano del 2008 titolato "La sposa dell'Imperatore", di cui allego uno spezone recuperato su youtube (pare che smanettando si possa trovare l'intero film spezzato in diverse parti).

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